Progetto SprecoZero

Progetto SprecoZero

Progetto SprecoZero

Progetto che intende agire per prevenire e contrastare lo spreco alimentare, attraverso un percorso integrato di sensibilizzazione, educazione e formazione rivolta ai Comuni Umbri (amministratori e funzionari), alle scuole e alla cittadinanza in generale.

L’iniziativa intende anche rafforzare e ampliare il sistema di recupero e redistribuzione di generi alimentari, rispondendo al bisogno della popolazione dei territori coinvolti dal progetto in situazione di fragilità economica - sia esso consolidato e manifestato dalla popolazione, sia non ancora intercettato, perché relativo alle nuove povertà - attraverso l’adozione di strumenti di innovazione tecnologica per la sistematizzazione, massimizzazione e maggior efficienza del recupero e redistribuzione degli alimenti donati da diversi operatori del settore alimentare (ristoranti, supermercati, mense, industrie alimentari, aziende agricole, ecc.). Un’attenzione particolare verrà dedicata al quadro riferimento globale degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, col fine ultimo di promuovere un consumo critico, responsabile e sostenibile e l’adozione di stili di vita responsabili e sostenibili, a livello individuale e collettivo

OBIETTIVO GENERALE

La presente proposta progettuale intende agire per prevenire e contrastare lo spreco alimentare, attraverso un percorso integrato di sensibilizzazione, educazione e formazione rivolta ai Comuni umbri (amministratori e funzionari), alle scuole e alla cittadinanza in generale, il cui momento principale sarà la prima edizione della Giornata Umbra contro lo spreco alimentare che sarà occasione di restituzione delle attività realizzate.

L’iniziativa intende anche rafforzare e ampliare il sistema di recupero e redistribuzione di generi alimentari, rispondendo al bisogno della popolazione dei territori coinvolti dal progetto in situazione di fragilità economica - sia esso consolidato e manifestato dalla popolazione, sia non ancora intercettato, perché relativo alle nuove povertà - attraverso l’adozione di strumenti di innovazione tecnologica per la sistematizzazione, massimizzazione e maggior efficienza del recupero e redistribuzione degli alimenti donati da diversi operatori del settore alimentare (ristoranti, supermercati, mense, industrie alimentari, aziende agricole, ecc.).

L’iniziativa è in linea con la Legge regionale n. 16 del 14 novembre 2017 “Interventi regionali per la promozione delle attività di donazione e distribuzione a fini di solidarietà sociale di prodotti alimentari, non alimentari e farmaceutici”.

OBIETTIVI SPECIFICI

Formare e sensibilizzare gli amministratori e i funzionari dei Comuni umbri riguardo a cause, conseguenze e risposte allo spreco alimentare, approfondendo la Legge Regionale in materia, condividendo buone pratiche territoriali, con interventi regionali, nazionali ed internazionali.

Un’attenzione particolare verrà dedicata al quadro riferimento globale degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, col fine ultimo di promuovere un consumo critico, responsabile e sostenibile e l’adozione di stili di vita responsabili e sostenibili, a livello individuale e collettivo;

Educare le giovani generazioni sul paradosso dello spreco alimentare e della fame nel mondo e sulla ricaduta che esso ha sul Pianeta e sulle Persone, affinché essi divengano cittadini e consumatori responsabili e agenti attivi dello sviluppo sostenibile;

Rafforzare il sistema locale di recupero e redistribuzione alimentare, attraverso il potenziamento delle capacità, dei Comuni aderenti, di promozione, coordinamento e monitoraggio del sistema e l’incremento del numero dei beneficiari in situazione di fragilità economica serviti, attraverso l’inserimento delle nuove tecnologie per digitalizzazione e prenotazione delle donazioni (piattaforma online per la digitalizzazione delle eccedenze alimentari);

Aumentare la sensibilizzazione e conoscenza sul tema da parte della cittadinanza in generale;

Promuovere lo sviluppo di un’economia solidale sul territorio attraverso una maggiore responsabilità sociale delle organizzazioni commerciali coinvolte.

CONTESTO

La presente proposta progettuale rientra nell’ambito del Protocollo di Intesa sottoscritto da ANCI Umbria, Federsanità ANCI Umbria, FELCOS Umbria e Recuperiamo s.r.l. che promuove azioni congiunte per contrastare lo spreco alimentare, attraverso attività di coordinamento, sensibilizzazione, educazione e formazione.

Lo spreco alimentare è “l’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare, che - per ragioni economiche, estetiche, per la prossimità alla data di scadenza, nonostante siano ancora commestibili ovvero potenzialmente destinabili al consumo umano - in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati ad essere eliminati e smaltiti” (definizione della Commissione Europea), producendo effetti negativi dal punto di vista ambientale, costi economici e sociali e mancati guadagni per le imprese.

I dati del Rapporto 2018 dell’Osservatorio Waste Watcher di last Minute Market / Swg, monitorati per la 9° edizione della campagna Spreco Zero alla quale partecipa anche Anci nazionale sembrano evidenziare che 6 italiani su 10 gettano il cibo 1 volta al mese (17%), o più raramente (43%). Il 16% butta alimenti buoni una volta alla settimana e il 15% ogni due. Quasi tutti si sentono in colpa quando si trovano a gettare cibo ancora buono (92%). Meno di 1 italiano su 10 si dichiara indifferente allo spreco alimentare che ha procurato.

Gli italiani dichiarano di sprecare meno di due anni fa, ma i dati reali dello spreco parlano ancora di 3 kg di cibo pro capite ogni mese gettato nella spazzatura. Quindi in termini di costi rapportato alle famiglie italiane questo si traduce in 8,5 miliardi di € gettati ogni anno, lo 0,6% del Pil, a cui si aggiungono danni ambientali ed effetti negativi sulla salute e sulla qualità di vita.

Lo spreco alimentare si registra durante tutta la catena produttiva, in particolar modo a livello nazionale si registrano i dati seguenti:

il 32% si perde nella fase di produzione agricola (510 milioni di tonnellate)

il 22% (355 milioni) si spreca nelle fasi successive alla raccolta e nello stoccaggio

l'11% (180 milioni) va perso durante la lavorazione industriale

il 22% (345 milioni) è lo spreco domestico

il 13% si spreca durante la distribuzione e nella ristorazione

“Lo spreco si batte prevenendolo e solo una capillare campagna di educazione può favorire una svolta culturale” questo afferma Segrè di Last Minute Market, ideatore della Campagna Spreco Zero. Aspetto chiave, se si vuole vincere la battaglia, è quello di rispettare il cibo, attribuirgli il giusto valore in un senso culturale ancor prima che economico. In Italia emerge che una quota significativa dello spreco alimentare è imputabile al comportamento dei consumatori individuali e delle famiglie. Da qui nasce l’esigenza di fornire un’informazione volta a promuovere stili di vita corretti dei componenti individuali e di una famiglia, che può mirare al tempo stesso ad arginare il fenomeno specifico dello spreco ma anche alla tutela della salute.

Inoltre, la situazione socio-economica ha come conseguenza che sempre più nuclei familiari (italiani e stranieri) sono colpiti dalla diminuzione del reddito e dalla precarietà lavorativa. È stato rilevato un aumento della povertà che si manifesta in diversificate forme ed espressioni e che spesso è accompagnata da una conclamata difficoltà economica. I dati relativi all’assistenza economica erogata dai Comuni evidenziano un netto incremento della richiesta di sostegno finalizzato alle spese per la sussistenza, in particolare per l’acquisto di prodotti alimentari indispensabili, nonostante il supporto già garantito attraverso la rete di solidarietà locale, significativamente presente ed attiva sui territori.