Sanità 4.0 - 02/2020

L’intero mondo della sanità in Italia sarà chiamato a rispondere delle azioni messe in atto in tempo di emergenza sulla base di linee guida e norme concepite prima della pandemia. In questo senso è necessario iniziare a ragionare in termini di sostenibilità. Con questo scopo Federsanità ha promosso nell’ambito del Forum Risk Management di Arezzo, quest’anno “virtual event”, una tavola rotonda per mettere al centro del dibattito, avviato proprio all’inizio del mese di marzo, il tema della responsabilità professionale e datoriale che deve essere valutata sulla base delle informazioni e delle indicazioni in vigore al momento dell’azione. La risposta all’epidemia, infatti, si è evoluta nel corso del tempo perché sono cambiate le istruzioni nazionali man mano che si accumulava evidenza scientifica sul comportamento del virus. A loro volta, queste istruzioni modificavano la – spesso stringente – procedura di accoglienza e diagnosi, stabilendo chi e come dovesse sottoporsi a specifici esami e trattamenti. Il rischio, al momento, è che gli operatori sanitari, nonché il personale amministrativo e dirigenziale della sanità – ognuno per le sue funzioni – verranno chiamati a rispondere del loro operato sulla base di informazioni che non erano disponibili nel momento in cui l’azione avveniva. 

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